Come giocare al lotto
Il lotto è un gioco d’azzardo più diffuso in Italia. Il gioco è gestito secondo la legge n. 528 del 2 agosto 1982 e dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 560 del 16 settembre 1996. La sua gestione è affidata all’Ispettorato Generale per il Lotto e le Lotterie, Direzione Generale delle Entrate Speciali, che ha sede presso il Ministero delle Finanze. La gestione della raccolta delle giocate e dei pagamenti delle vincite è affidata in concessione a Lottomatica. Ma come si gioca a tale gioco? Esso consiste in tre estrazioni settimanali (martedì, giovedì e sabato) che vengono effettuate a partire dalle ore 20:00 per undici ruote: Bari, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia e Nazionale. Precedentemente al 16 giugno 2009 le estrazioni avvenivano contemporaneamente nelle dieci città italiane, una per ogni ruota, tranne Roma in cui si estraeva l’omonima ruota e quella Nazionale. Da questa data le urne, tutte automatizzate dal 2009, sono state raggruppate in tre sedi estrazionali, allo scopo di ridurre i costi di gestione e di consentire un più efficace controllo delle operazioni. Dal 16 giugno 2009, a Roma sono ospitate le urne di Cagliari, Firenze, Roma e Nazionale. Dal 23 giugno 2009, a Milano sono presenti le urne di Genova, Milano, Torino e Venezia. Dal 15 settembre 2009, a Napoli si svolgono le estrazioni di Bari, Napoli e Palermo. Ogni ruota dispone di un’urna dedicata e non intercambiabile con le altre: l’estrazione della ruota, ad esempio, di Bari avviene sempre con la stessa urna automatica e mai con altre (tranne in caso di guasto). Ciò, secondo molti esperti di lotto, è comunque garanzia di continuità statistica. Per ogni ruota vengono estratti 5 numeri tra l’1 e il 90 senza reimmissione, nel senso che un numero una volta estratto non viene reimmesso nell’urna. L’estrazione è effettuata su tutte le ruote attraverso un’urna meccanica che mischia le palline con un getto di aria compressa e le cattura con una nicchia rotante ai bordi dell’urna. In passato si utilizzava un’urna fatta girare a mano con una manovella, dalla quale i bussolotti con i numeri venivano pescati da un bambino bendato.